Ode al libro, è la sua festa… E io, in questa Giornata mondiale in suo onore, ho molte cose da fare insieme a lui. Tutte belle belle. Per prima cosa comincio la lettura di un altro dei dodici candidati della combattuta edizione in corso del Premio Strega. Poi vado a caccia di qualcosa di vecchio a basso prezzo, sperando di replicare i fortunati ritrovamenti recenti, come la raffinata prima edizione di un dramma di Mario Luzi su una processione per Santa Rosalia svolta nel 1625 nonostante la pestilenza e a dispetto degli ammonimenti sanitari. E certamente non trascuro la visita ad almeno un paio delle venti librerie di Roma che collaborano con la Delegazione in Italia del Governo della Catalogna impegnata a promuovere i suoi scrittori in occasione della festa di Sant Jordi, dal 1456 patrono della Catalogna: rispettando la tradizione di donare libri e rose in questa ricorrenza, danno agli acquirenti una rosa in omaggio e una sorpresa. La festa di Sant Jordi ha ispirato la nascita in coincidenza della Giornata mondiale del libro proclamata dall’Unesco a partire dal 23 aprile 1996. Che è anche una data simbolica per la morte degli scrittori Miguel de Cervantes e William Shakespeare. Al primo posso dedicare attenzione in queste ore senza indugi sfogliando le pagine del suo “Don Chisciotte della Mancia” con le tavole di Salvador Dalí. Il secondo deve avere pazienza per farsi gustare a teatro oltre che leggere: stare in platea è il sogno di una notte della prossima estate che attende di essere realizzato.
Ps Desidero chiedere scusa a Pablo Neruda per la mancata richiesta del premesso di prendere in prestito il titolo delle sue due “Ode al libro” comprese nelle “Odas elementales” pubblicate nel 1954 da Losada. Era impossibile per me non cadere in tentazione.