
Alle 18.00 alla libreria Nuova Europa I Granai, Via Mario Rigamonti 100 Roma, un dialogo unico per il libro appena uscito con Einaudi. Ingresso libero, prenotazione gradita granai@librerianuovaeuropa.com 0651955770 0651967089.
Un romanzo pieno di buio e di luce. La scena è quella del 28 dicembre 1908, quando il più devastante terremoto mai avvenuto in Europa rade al suolo Messina e Reggio Calabria. Un romanzo calato nei fatti reali, dunque, ma calato negli animi travolti e nonostante tutto in cammino.
Nadia Terranova attinge alla storia dello Stretto, il luogo mitico della sua scrittura, per raccontare nel libro e nella conversazione di sabato 5 marzo di una ragazza e di un bambino cui una tragedia collettiva toglie tutto, eppure dona un’inattesa possibilità. Quella di erigere, sopra le macerie, un’esistenza magari sghemba, ma più somigliante all’idea di amore che hanno sempre immaginato. Perché mentre distrugge l’apocalisse rivela, e ci mostra nudo, umanissimo, il nostro bisogno di vita che continua a pulsare, ostinatamente.
«C’è qualcosa di più forte del dolore, ed è l’abitudine». Lo sa bene l’undicenne Nicola, che passa ogni notte in cantina legato a un catafalco, e sogna di scappare da una madre vessatoria, la moglie del più grande produttore di bergamotto della Calabria. Dall’altra parte del mare, Barbara, arrivata in treno a Messina per assistere all’Aida, progetta, con tutta la ribellione dei suoi vent’anni, una fuga dal padre, che vuole farle sposare un uomo di cui non è innamorata. I loro desideri di libertà saranno esauditi, ma a un prezzo altissimo. La terra trema, il mondo di Barbara e quello di Nicola si sbriciolano, letteralmente. E…