Il quotidiano argentino “Página 12” racconta il libro di Roberto Ippolito “Delitto Neruda” (Chiarelettere) mentre in Cile vene consegnato il rapporto scientifico alla magistratura
Il quotidiano argentino “Página 12” racconta il libro di Roberto Ippolito “Delitto Neruda” (Chiarelettere) mentre in Cile vene consegnato il rapporto scientifico alla magistratura

Il quotidiano argentino “Página 12” racconta “Delitto Neruda” mentre si attende il giudice

Nello stesso giorno in cui viene consegnato al magistrato Paola Plaza il rapporto del Panel di scienziati incaricati degli ultimi esami sulla morte di Pabo Neruda, “Página 12” con un lungo articolo di Ellena Llorente riferisce tutti i risultati della “vasta indagine” contenuta nel libro pubblicato da Chiarelettere con “tutti i fatti” dettagliati relativi alla sua fine.

Scrive Elena Llorente sul quotidiano, fondato fra gli altri dallo scrittore Osvaldo Soriano: “E cosa ci si aspetta dal gruppo di 16 ricercatori provenienti da 6 paesi (Canada, Cile, Danimarca, Francia, Spagna e Stati Uniti) che presenteranno le loro conclusioni alla giustizia cilena questo venerdì? ‘Dal rapporto del panel ci aspettiamo, dal punto di vista scientifico, la risposta definitiva. E dal punto di vista giudiziario le conclusioni e una sentenza’, ha detto Ippolito”.

“Delitto Neruda” smentisce la versione ufficiale della morte naturale: “Il poeta premio Nobel ucciso dal golpe di Pinochet” è il sottotitolo. La parola è alla magistratura. La verità giudiziaria deve arrivare!

Nell’articolo di “Página 12”, pubblicato nell’edizione cartacea di venerdì 3 febbraio 2023 e online il giorno prima, si parla del batterio Clostridium botulinum. Nelle pagine di “Delitto Neruda” si fa presente che il suo uso come arma biologica può essere fatale. Il Clostridium botulinum è stato trovato “in campioni dentali e ossei raccolti dal corpo” del poeta nel 2015 che può averne provocato la fine. Gli accertamenti sulla terra di sepoltura devono chiarire, come scritto nel libro, se “il Clostridium botulinum è esogeno”, cioè proveniente dall’esterno della tomba, “oppure endogeno, cioè introdotto nel corpo da terzi per uccidere con un’iniezione o ingerito per bocca”.