“Evasori” è anche arte. Il libro di Roberto Ippolito, pubblico dalla Bompiani, un caso editoriale con oltre 25mila copie vendute, è protagonista dell’installazione di Antonio Marras, artista, stilista e direttore artistico del marchio dalla maison francese Kenzō, “La cadia de ma xia” (la traduzione dal sardo è “La sedia di mia zia”). L’opera è stata realizzata per il “Settembre dei poeti” di Seneghe, in provincia di Oristano, svoltosi nel settembre 2010 in Sardegna. E poi proposta a Roma all’Auditorium Parco della musica in occasione di “Libri come”, dall’1 al 10 aprile 2011.

Marras ha reinventato il luogo centrale del paese, la piazza dei balli, realizzando un paesaggio di intensa poeticità con sedie segnate dall’uso, sghembe, umili, “vestite” di libri e nastri rossi, trasformate dall’artista in “sedie sapienti”. In primo piano, spicca su una sedia una copia di “Evasori”. Il libro di Roberto Ippolito costituisce dunque un forte richiamo per le discussioni nella piazza di Seneghe come altrove sulla legalità calpestata, aggirata e perfino derisa.

Lasciando la Sardegna diretta a Roma, l’installazione, le sedie e i libri fra i quali “Evasori” diventano anche viaggianti, volanti, nomadi: a Roma la collocazione nel luogo centrale del complesso di Renzo Piano, la cavea, per l’incontro con un pubblico più vasto, altrettanto curioso di quello del piccolo festival del Montiferru. Ma che vuole cultura. E magari spera nella forza della legalità.