i maschi erano maschi. Le loro qualità erano indubbie. Le affinavano leggendo tanto. In quell’anno i lettori maschi di almeno un libro non scolastico erano molti ma molti di più delle femmine.
Poi lentamente, come rivelano le statistiche messe in fila dall’Associazione italiana editori, gli italiani sono migliorati. Nel senso che leggono di più (ma sempre tremendamente poco). I maschi per un po’ hanno retto. Ma nel 1988 le donne erano già passate avanti: le lettrici di almeno un libro erano balzate al 39,3% contro un modesto 33,7% dei lettori. Ovvero un vantaggio del 5,6%.
E più passa il tempo più le donne accentuano il distacco. Nel 2005 le lettrici di almeno un libro sono il 47,9% e i lettori il 36,4%. Nel 2010 si passa rispettivamente al 53,1% e al 40,1%. Le femmine battono i maschi dunque di 13 punti, in base ai dati dell’Aie. Complimenti signori uomini.
Maschi irrecuperabili allora? Sì …quasi. Le femmine, almeno per quanto riguarda i libri, infatti oggi spadroneggiano in tutti i settori tranne uno. Sono loro che comprano più libri di narrativa. Sono loro che acquistano più classici di tutti i tipi. Sono loro che fanno rifornimento di titoli per bambini e ragazzi. Con la ricerca della Nielsen realizzata per il Centro per il libro relativa all’ultimo trimestre 2010, i maschi si vedono invece assegnare un solo primato: risultano i maggiori acquirenti di libri di umorismo e di quiz. Maschi da ridere insomma.