evasione fiscale. Fantastico. Perciò non si parla più dei furbetti che non fatturano, non rilasciano ricevute, non battono gli scontrini, non aggiungono l’iva, non dichiarano il dovuto. Spariti tutti. Infatti nella lettera e nel documento inviati dal presidente del consiglio Silvio Berlusconi all’Unione Europea con gli impegni per raddrizzare i conti pubblici  l’evasione fiscale non è nemmeno nominata.

Dunque non è più un problema. Questa è una …bella sorpresa! E pensare che per il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano l’evasione fiscale è invece ”una stortura, dal punto di vista economico, legale e morale, divenuta intollerabile”. E che gli evasori, come anche il governo sa, trattengono in un anno nelle loro tasche almeno 120 miliardi di euro che spettano allo Stato cioè alla collettività (somma, per la precisione, abbondantemente superiore ai 71 miliardi di deficit pubblico del 2010, rimediabile quindi e addirittura azzerabile con il recupero delle tasse non pagate).

Nonostante la gravità del fenomeno, fra gli impegni annunciati all’Unione Europea manca però qualsiasi accenno alla caccia agli evasori che dovrebbe essere guidata dal ministro dell’economia Giulio Tremonti . Così come manca qualsiasi accenno al contrasto al lavoro nero benché, come calcolato dall’Istat, i lavoratori in posizione irregolare siano 2 milioni 959 mila (il documento si limita a prevedere rimedi per “le forme improprie di lavoro dei giovani” e per l’utilizzazione di “lavoratori formalmente qualificati come indipendenti ma sostanzialmente impiegati in una posizione di lavoro subordinato”). Non sono ore di festa.