della Repubblica Giorgio Napolitano comincia con il compiacimento per il Salone del Libro, che offre “occasioni di approfondimenti culturali e uno straordinario luogo di incontri e dibattiti”. Poi l’amara constatazione: “In Italia però si legge troppo poco”. In realtà davvero al peggio non c’è mai fine. A cominciare dal fatto che i lettori, già scarsi, stanno diminuendo ancora. Ma di fronte a questa situazione c’è il nulla. Il nulla assoluto. In Italia praticamente non esiste la promozione della lettura. Il libro trova infiniti ostacoli sul suo cammino. E c’è chi si vanta, come purtroppo racconto nel libro “Ignoranti” che ho pubblicato con Chiarelettere, di non leggere: per esempio lo hanno fatto Silvio Berlusconi o Flavio Briatore. Ha ragione dunque Napolitano a lamentarsi che si legge poco. Ma per leggere bisogna svegliarsi.
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