Torino. Una festa, in teoria. Ma c’è poco da festeggiare. Le vendite dei libri vanno sempre più giù. Insomma, scrive Simonetta Fiori sul quotidiano “La Repubblica”, “il Salone internazionale del libro, tra i più importanti del mondo, si svolge nel paese degli ‘Ignoranti’ come recita il titolo di un recente pamphlet pubblicato da Chiarelettere” e di cui è autore Roberto Ippolito.
È il libro che denuncia il grave arretramento della cultura e dell’istruzione in Italia. Con un’infinità di numeri inequivocabili, Ippolito racconta un degrado senza fine. E, come aggiunge Simonetta Fiori, è “un’Italia sempre più periferica, lentamente declinante negli ultimi posti della comunità intelligente, che ci viene raccontata non solo dalle ‘lacrime’ degli editori ma anche da un fiorentissimo filone editoriale sul paese che non va e che non sa”. E il sottotitolo di “Ignoranti” è appunto “L’Italia che non sa. L’Italia che non va”.
In base alle indicazioni appena fornite dalla Nielsen e riferite dalla “Repubblica”, il mercato editoriale è precipitato del 15% in due anni, dal 2011 al 2013 e in questo primo quadrimestre registra un altro meno 4,4%. E così il titolo del quotidiano è “Librolandia nel paese dell’ignoranza”. Purtroppo “Ignoranti” come documentato inesorabilmente da Ippolito.
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