È colpa della televisione. No è colpa dei politici. La responsabilità è dei ragazzi. No è della classe dirigente. Il problema sono i tagli all’istruzione. No il problema è la qualità dell’insegnamento. Via via la discussione si è scaldata, con tante tesi diverse espresse dal pubblico, nel corso dell’incontro con Roberto Ippolito e il suo libro “Ignoranti” pubblicato da Chiarelettere avvenuto mercoledì 29 maggio 2013 a Ma Nouvelle Maison, a pochi passi da piazza di Spagna, in via della Vite 98 a Roma.
Nell’AperiLibro ideato da Daniela Ara e Silvia Scravaglieri nel loro negozio, fra portacandele in ferro battuto, piatti con decoro esclusivo e tovaglie particolari, si è ragionato a fondo sul grave arretramento del sapere in Italia sulla scorta del libro-denuncia di Ippolito e della ricchezza di dati e informazioni contenuti. E si è ragionato sulle conseguenze: “Come può crescere un paese che non si preoccupa della propria preparazione? Come può reggere la concorrenza internazionale un paese che non studia? Come può essere alimentato il made in Italy senza impegnarsi nella formazione?” si è chiesto Ippolito. Che, incalzato dal conduttore Gianni Rizzuti, ha fotografato in modo molto severo quanto sta accadendo in questi anni: “C’è una pesante aggressione alla scuola pubblica”.
Gli animi accesi da “Ignoranti” sono stati calmati solo nel momento in cui è cominciata la seconda parte della serata, quella dell’aperitivo. Lo scambio di valutazioni sulle tragicomiche vicende di “Ignoranti” è così diventato più disteso. Ma le questioni poste comunque bruciano.
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