Se non fosse troppo banale si potrebbe dire che non c’è più religione. Ma vedere uno scrittore e un simbolo della cultura come Andrea Camilleri con “Ignoranti” qualche turbamento è legittimo. Ma in realtà niente di sconvolgente: si tratta di “Ignoranti” di carta, ovvero il libro di Roberto Ippolito pubblicato da Chiarelettere. Camilleri se lo rigira fra le mani, scopre dati, episodi, andamenti. E quando salta fuori dal libro il racconto amaro della continua fuga di studenti dalle università tutt’altro attraenti e molto costose ironizza scandendo le parole: “Abbiamo davanti un brillante futuro”. (Foto di Giovanni Currado Agr)
Poco dopo Camilleri, all’Accademia di Belle Arti in via Ripetta a Roma, ospite della docente Miriam Mirolla insieme allo scrittore Francesco Piccolo con il suo libro “Come la penso” (Chiarelettere), sbotta: “Ho nipoti di 18, di 19 anni. E mi chiedo ma che Italia lascio a loro? Abbiamo ucciso il loro avvenire. Non c’è possibilità di lavoro oggi nel nostro paese”.