reagire. Il BiblioPride, la giornata dell’orgoglio bibliotecario, non si è affatto limitato a celebrare un patrimonio ineguagliabile. Ma ha guardato avanti, al cambiamento necessario: “Finchè le campagne elettorali si svolgono solo intorno all’imu e nel nuovo parlamento si continua a tenere ai margini la cultura, l’Italia continuerà purtroppo ad annaspare” ha scandito Roberto Ippolito, autore di “Ignoranti” intervistato nel tendone della manifestazione in piazza Santa Croce a Firenze da Loredana Lipperini, conduttrice di “Fahrenheit” su Radio Tre Rai appena arrivata in libreria con “Morti di fama” (Corbaccio).
Illustrando gli angosciosi dati contenuti in “Ignoranti”, Ippolito ha evidenziato che “manca completamente una politica della lettura, fondamentale per incidere nella qualità nella vita e poi nell’andamento dell’economia”. Per il momento, però, essere ottimisti non è affatto facile: “Rispetto alla prima giornata dell’orgoglio bibliotecario svoltasi l’anno scorso a Napoli la situazione non è cambiata e se è possibile è peggiorata” ha affermato Stefano Parise, presidente dell’Aib, l’Associazione Italiana Biblioteche, organizzatrice del BiblioPride dove sono intervenuti Marco Malvaldi, Bruno Arpaia, Eugenio Baroncelli, Sarah Dunant, Lucrezia Lerro, Marcello Prayer e, con un video, Luciano Canfora.
“Nel 2012 i lettori di almeno un libro sono stati appena il 46,0%, meno di due anni fa, un livello penoso nel confronto internazionale” ha ricordato Ippolito. E ha messo in risalto cosa può significare l’attività delle biblioteche, che oggi soffrono per la scarsa attenzione delle istituzioni per la cultura e per le magre risorse disponibili. I problemi riguardano tutta l’Italia anche se in modo diverso e con forti disuguaglianze, ma “l’analisi del caso particolare della Puglia può essere utile”.
Si tratta di “una regione che fra l’altro vanta presenze ed eventi culturali rilevanti”. Ma “le biblioteche sono la metà della media italiana: una ogni 16.275 abitanti contro una ogni 8.626 a livello nazionale”. E “parallelamente la regione italiana che legge di meno è proprio la Puglia: solo il 31,7% degli abitanti ha letto almeno un libro nel 2012, una percentuale molto più bassa di quella nazionale; due pugliesi dunque su tre non leggono mai”.
Ippolito ha rilevato che “già solo questo dato segnala quanto può pesare la presenza delle biblioteche”. Ma “se si guarda nelle case si scopre che ben il 19,3% delle famiglie pugliesi non possiede nemmeno un libro; dato lontanissimo dalla media italiana del 10,2%”.
Dialogando con Loredana Lipperini, in piazza Santa Croce, l’autore di “Ignoranti” ha quindi aggiunto: “Al minor numero di biblioteche e al basso indice di lettura corrispondono poi dati molto negativi per quanto riguarda i livelli di studio. La Puglia è la regione in cui è più alto il numero degli adulti compresi tra i 25 e i 64 anni con al massimo la licenza media: 55,9% contro il 45,2 dell’Italia. Ed è fra le regioni con il livello più alto di abbandono precoce dello studio da parte dei giovani tra i 18 e i 24 anni: 23,4% contro il 18,8% Italia, una delle percentuali peggiori in Europa la cui media è pari al 14,1%”.
Questi dati “spiegano dunque perché le biblioteche possono essere considerate uno specchio della condizione sociale del paese e del grado di civiltà oggi”. E perché è importante riflettere sull’ulteriore evoluzione delle biblioteche per essere sempre più centri di aggregazione e punti di riferimento per la collettività.
Con una lettera inviata per la giornata dell’orgoglio bibliotecario, il presidente della repubblica Giorgio Napolitano ha affermato che “in tutte le sue varie articolazioni” il sistema bibliotecario nazionale “contribuisce, in un processo di costante rinnovamento, ad assicurare a tutti i cittadini pari opportunità di accesso all’informazione, alla conoscenza e alla cultura”. Ridurre gli squilibri: questo è un imperativo prioritario.
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