dello shopping, delle chiacchiere per strada con gli amici. Tuttavia alle 19.00 di sabato 9 novembre 2013 la Sala Arancio del Circolo Aternino a Pescara è piena di… “Ignoranti”. Il pubblico accorso per l’incontro con il libro di Roberto Ippolito pubblicato da Chiarelettere, che denuncia l’arretramento dell’istruzione e della cultura, l’occupa infatti interamente.
E’ un incontro, condotto da Cristina Mosca, che accalora e fa discutere, anche perché si svolge al Festival delle letterature dell’Adriatico: quasi mette i brividi al pubblico che chiede apertamente uno sforzo collettivo e quindi anche a se stesso per ridare slancio al sapere, alla conoscenza. Il titolo del libro di Ippolito può apparire come una contraddizione rispetto all’evento in cui è collocato, ma i tanti presenti percepiscono la necessità di prendere atto della realtà con lo scenario documentato nelle sue pagine. Insomma, “Ignoranti” che passione: il dibattito diventa intenso con le domande sul degrado culturale e sul tragicomico contenuto del libro che si susseguono.
Proprio in contemporanea, nella sala Blù del Circolo Aternino, c’è Silvia Avallone con il nuovo romanzo “Marina Bellezza” (Rizzoli): l’appuntamento è affollato. E sempre alla stessa ora Antonio Calabrò e Massimiliano Panarari, impegnati nella Casa D’Annunzio distante solo alcuni metri, esercitano ugualmente un forte richiamo. Poi il Festival si snoda con gli altri appuntamenti di vario tipo, ancora sabato, con la notevole popolarità di Fabio Volo e domenica 10 con il grande successo di Riccardo Luna e Alessandro Baricco fino ai posti in piedi per Giorgio Zanchini.
Nel paese di “Ignoranti”, inesorabilmente documentato da Ippolito con dati e confronti internazionali, c’è l’attenzione pescarese per il suo libro e c’è un forte interesse per la cultura. Al Festival delle letterature dell’Adriatico dunque la gente c’è. E il festival è davvero della gente, dal momento che le istituzioni fisicamente non si sono viste. E non lo hanno sostenuto economicamente: “Questa nostra undicesima edizione si è svolta senza neppure un euro di contributo pubblico da parte del comune di Pescara né da parte della provincia o della regione Abruzzo” fa presente il direttore artistico Vincenzo D’Aquino che, oltre a sottolineare il ruolo dei privati, rivendica il generoso impegno del plotone di volontari.
Siamo “Ignoranti”, ma c’è un forte bisogno di cultura. E “il pubblico del Festival è la risposta” afferma il fondatore Giovanni Di Iacovo. “Nell’evento di Pescara c’è la comprensione di una certa aria che tira e dei cambiamenti che possono esserci” osserva Luca Sofri, curatore come Panarari di una sezione del Festival. Quel pubblico che riempie la Sala Arancio per prendere dimestichezza con la sconfortante verità descritta da Ippolito, con i magri investimenti nell’istruzione e con la scarsa considerazione delle competenze, costituisce pertanto la spia di una reazione che può avvenire.
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