Le drammatiche notizie in arrivo impongono l’attenzione. Così la tragica alluvione in Sardegna diventa un pezzo del ragionamento generale nella conversazione che il geologo Mario Tozzi, autore di “Pianeta Terra ultimo atto”, pubblicato da Rizzoli, ha con lo scrittore e giornalista Roberto Ippolito a Spazio5, animato da Maurizio Riccardi, direttore dell’agenzia fotografica Agr, in via Crescenzio 99d, a Roma, in una giornata di grande tensione come martedì 19 novembre 2013.
I fenomeni naturali possono manifestarsi con tutta la loro portata travolgente, anche con punte estreme, ma “anche nel caso della Sardegna non possiamo nascondere che ci sono colpe umane” spiega Tozzi in una sala piena di interrogativi su quello che sta accadendo. E lui, primo ricercatore del Cnr, il Consiglio nazionale delle ricerche, aggiunge: “La quantità di pioggia abbattutasi sulla Sardegna è enorme e tuttavia non può più essere considerata eccezionale. Ma, anche tenendo conto delle caratteristiche del territorio, dobbiamo riconoscere le responsabilità dell’uomo. Come e dove si è costruito e sono state realizzate le infrastrutture: ecco le cause del disastro in Sardegna e di tante sciagure nel mondo”.
Ed è Ippolito a guardare più in generale ai “tremendi guasti provocati dall’abusivismo troppo diffuso e troppo accettato in Italia”. In particolare si sofferma sui pericoli del “Messinese, che ha già pagato tanto per l’irresponsabilità e dove le fiumare, i letti con i ciottoli dei corsi d’acqua prosciugati, sono occupati da un’infinità di costruzioni senza autorizzazione”
ASpazio5 si parla dunque delle gravi conseguenze dell’azione dell’uomo. E di cosa si può fare: i terremoti non si possono impedire “ma costruire bene è possibile” osserva Tozzi, analizzando le preoccupanti situazioni di maggiore rischio in Italia e anche l’effetto limitato delle forti scosse registrate nelle Marche la scorsa estate grazie ai migliori comportamenti della regione. Per le previsioni delle perturbazioni cicloniche, molto precise, bisogna invece dedicare particolare attenzione alla “catena dell’emergenza, cioè ai compiti degli amministratori nei casi di allerta e al raccordo fra autorità e cittadini”.
C’è la Sardegna con il suo dramma, ma c’è l‘incredibile sequenza di eventi eccezionali avvenuti in America in un breve arco di tempo. E’ l’ulteriore, terribile conferma del cambiamento climatico. Sollecitato da Ippolito a parlare della fame di energia e degli effetti delle attività agricole, Tozzi avverte che è indispensabile “ripensare con grande convinzione il nostro stile di vita mentre divoriamo, sporchiamo, devastiamo e ci illudiamo di essere salvati dalla tecnologia”. Altrimenti “saranno gli uomini a distruggere i mondo”, come dice il sottotitolo del libro di Tozzi “Pianeta Terra ultimo atto”.
Una serata all’insegna dell’angoscia a Spazio5? Proprio no, grazie anche all’opportunità per i tanti presentati di gustare contemporaneamente la mostra “La dolce vita di Carlo Riccardi” con immagini cariche di fascino e che hanno portato nel mondo un periodo speciale della storia italiana recente. Spazio5, che può vantare in particolare per le rassegne fotografiche il grande patrimonio dell’Archivio Riccardi con la cura di Giovanni Currado, è diventato in poco tempo un punto di riferimento culturale della capitale.
Foto Agr – dall’alto Mario Tozzi e Roberto Ippolito; nell’ultima a sinistra Maurizio Riccardi
Per vedere la galleria delle foto Agr dell’incontro a Spazio5 di Mario Tozzi, autore di “Pianeta terra ultimo atto” (Rizzoli), con Roberto Ippolito cliccare qui.
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