dell’intervento di Roberto Ippolito intitolato “Ancora (troppi) Evasori” al convegno di approfondimento fiscale “Le politiche fiscali e gli strumenti di lotta all’evasione” organizzato A Roma dal Caf Acli mercoledì 18 dicembre 2013. I lavori si sono svolti a porte chiuse con la partecipazione dei responsabili e dei dirigenti di tutta Italia del Centro di assistenza fiscale delle Associazioni cristiane lavoratori italiani. Nel Centro di servizi di Vicolo del Conte 2 sono intervenuti anche Fernando De Nicola del dipartimento delle finanze del ministero del’economia, Massimo Varriale, capo ufficio studi di settore della direzione centrale accertamento dell’agenzia delle entrate, Cristiano Dell’Oste, giornalista del quotidiano “Il Sole 24ore”, e Paolo Conti, direttore generale del Caf Acli che cura le pratiche fiscali di due milioni e 100mila contribuenti.
Roberto Ippolito “Ancora (troppi) Evasori”
1 / Irriducibili senza freni: alcuni casi 2013
Bareggio (Milano) – Emissione di fatture a società ignare per avere benefici fiscali, frode imprenditore autotrasporti oltre 5 milioni euro
Lecce – Casadue piani, 755 mq, giardino, piscina, campo da tennis, accatastata come deposito di attrezzi agricoli
Aprilia (Latina) – Ai soci dipendenti indennità di trasferta non tassate invece delle retribuzioni; 1.325 lavoratori irregolari
Beinasco (Torino) – Panettiere non evade per sopravvivere ma si finge morto per il fisco, non per l’anagrafe
2 / La dimensione del fenomeno
Stima accreditata: imposte evase in un anno 130 miliardi di euro
Questa cifra dichiarata dal direttore dell’agenzia delle entrate Attilio Befera il 10 dicembre 2013 in base alle valutazioni corte dei conti
Ex presidente corte dei conti Luigi Giampaolino 23 marzo 2013: con 120-130 miliardi Italia ai primi posti graduatoria internazionale
Ipotizzati da altre fonti livelli ancora più elevati: per esempio da Confcommercio 154 miliardi nel luglio 2012
Comunque: 130 miliardi vuol dire evasione cresciuta; con nessuna stima ufficiale o ufficiosa indicato un calo complessivo
3 / Il significato del fenomeno
Argomenti (inutilmente) noti:
– questione morale, scarso senso di appartenenza alla comunità, sottrazione di risorse per i servizi pubblici, concorrenza sleale
Effetti (sempre) devastanti:
– squilibrio dei conti dello stato nel paese con debito pubblico spaventoso
– ingiusta distribuzione del peso delle tasse scaricate dai disonesti sugli onesti che sopportano una pressione fiscale effettiva secondo la corte dei conti (giugno 2013) pari al 53% e secondo il presidente Confindustria Giorgio Squinzi (dicembre 2013) pari al 53,5% invece di 44,5%
4 / Il peso oggi degli evasori
Tasse non pagate per 130 miliardi di euro rappresentano:
– 8,3% del pil 2012
– 2,7 volte il deficit pubblico 2012 pari a 47,6 miliardi (pertanto con il dimezzamento evasione avanzo di bilancio)
– circa il doppio della spesa pubblica per l’istruzione, 1.238 volte il finanziamento di 105 milioni ricevuto dall’Unione Europea per il restauro di Pompei, 32,5 volte l’imu sulla prima casa
– un fattore importante dell’elevata pressione fiscale e della sua mancata riduzione
5 / Dove le irregolarità
Per tipo di imposta:
– sottratta base imponibile iva 250 miliardi, mancato pagamento 46 miliardi pari al 28% del gettito potenziale 2011 (fonte corte dei conti relazione gestione finanziaria enti locali 2011-12 agosto 2013)
– sottratta base imponibile irap 227 miliardi, mancato pagamento circa 9 miliardi pari 20% gettito potenziale 2011 (fonte idem corte dei conti)
– per irpef, ires, altre imposte affari e contributi previdenziali presumibili “tassi di evasione non molto dissimili” da iva e irap (fonte audizione commissioni bilancio e finanze della camera del presidente corte dei conti 19 giugno 2013)
Per aree geografiche:
– più evasori al sud, in particolare propensione all’evasione oltre 40% iva e oltre 29% irap cioè il doppio del nord (fonte idem audizione presidente corte dei conti)
– più evasione al nord in misura molto rilevante (fonte idem audizione presidente corte dei conti)
6 / I risultati dell’azione di contrasto
La caccia agli evasori non dà frutti adeguati, come si ricava dal “Rapporto concernente i risultati conseguiti in materia di contrasto all’evasione fiscale” presentato dal ministro Fabrizio Saccomanni in Parlamento il 23 settembre 2013:
– nel 2012 “le riscossioni derivanti dall’attività di contrasto dell’evasione sono state pari a 12,5 miliardi di euro (somme percepite sia attraverso iscrizioni a ruolo di tributi definitivamente accertati sia attraverso l’adempimento spontaneo dei contribuenti)” contro i 12,7 del 2011
– la somma in realtà non include solo i risultati veri e propri ma anche la correzione degli errori; per valutare meglio i risultati necessario sottrarre “interessi e sanzioni” e al netto “le sole entrate tributarie … ammontano a 7,9 miliardi” come nel 2011
7 / Corte dei conti preoccupata
Rapporto finanza pubblica 2013 sul bilancio consuntivo 2012:
– “preoccupante indebolimento” andamento riscossione
– riscossione a mezzo ruoli quasi -13%, in flessione per la seconda volta dopo -3% 2011 contro quasi +77% 2006-10
– carico per Equitalia quasi +2%, (circa 77 miliardi) ma molto meno dei trienni precedente
– risultati “cedenti” tasso di riscossione (rapporto fra riscosso e carico netto): 1,94%, nuova caduta dopo 2011 e molto al di sotto del minimo del 2006 (2,66%)
– nelle riscossioni rendicontate da Equitalia: riscossione spontanea (come la tarsu); iscrizioni a ruolo per errori dei contribuenti; crediti delle pubbliche amministrazioni spesso estranei a obblighi tributari come le violazioni al codice strada
8a / Uno sguardo indietro
Ultimi anni: evasori poco combattuti e spesso coccolati; fenomeno tutt’altro che intaccato; una brutta storia
Dice la corte dei conti con il Rapporto finanza pubblica 2013:
– “andamenti ondivaghi e contraddittori” della strategia passata legislatura, in una prima fase “orientata a rimuovere alcune delle più efficaci misure antievasione adottate” nel 2006-2007
– “grave indebolimento” della “capacità di deterrenza del sistema, per nulla potenziato sul piano della frequenza dei controlli che l’amministrazione fiscale doveva essere in grado di realizzare”
– dal 2010 con la spinta delle difficoltà dei conti pubblici “inversione di tendenza nelle strategie … con scelte … tuttavia … poco efficaci e foriere di ricadute negative”
8b / Uno sguardo indietro
Ancora corte dei conti Rapporto finanza pubblica 2013:
– “poco coerenti” con il rafforzamento delle misure antievasione della seconda parte passata legislatura le disposizioni per la “definizione delle liti fiscali pendenti” fino a 20mila euro e l’introduzione “dell’anomalo istituto della mediazione fiscale” per lo stesso importo; queste misure hanno “certamente indebolito la capacità di deterrenza del sistema di controlli, rafforzando la già diffusa convinzione che è preferibile pagare solo dopo l’accertamento dell’amministrazione piuttosto che adempiere spontaneamente e tempestivamente agli obblighi tributari”
– “i pur apprezzabili risultati … sono stati significativamente influenzati dagli effetti dell’attività di controllo automatizzato”
9 / Pochi controlli
Premessa sempre obbligata: l’evasione si combatte prima con l’affermazione di una cultura diversa, poi con strumenti adeguati e infine con i controlli da cui derivano le sanzioni
Controlli diminuiti negli ultimi anni; conferma per il 2012 dal rapporto governo al parlamento settembre 2013
Accertamenti totali 2012 imposte dirette, iva, irap e registro 741.331 contro 756.186 del 2011 (-2,0%) e 768.793 del 2010
(-3,6%)
Accertamenti di “maggiore rilevanza” (imposte dirette, iva e irap) 343.652 diminuiti 1,1% rispetto al 2011 e 11,5% rispetto 2010
10 / Qualcosa non torna
Scrive il governo al parlamento: “La positività dei controlli si mantiene sul livello elevato del 95% a conferma della efficace selezione dei soggetti da sottoporre a controllo”
Però in cassa arriva abbondantemente meno del 95% dell’evasione scoperta
Il confronto tra maggiore imposta accertata e somme incassate in un anno ma relative ad anni diversi non è corretto; tuttavia è evidente la distanza tra evasione scoperta e entrate effettive
Legittimo perciò interrogarsi sull’efficacia della lotta all’evasione
11 / Dove i risultati
Per la corte dei conti (Rapporto finanza pubblica 2013): risultati degli ultimi anni ”in buona misura ascrivibili all’azione” dell’amministrazione “nei confronti dei grandi contribuenti” soprattutto per “contrastare sofisticate forme di elusione e artificiose costruzioni giuridiche riconducibili” all’abuso del diritto
E ancora: per i “titolari di attività economiche di piccola e media dimensione, i risultati conseguiti appaiono per forza di cose modesti, stante la persistente limitatezza numerica dei controlli che l’amministrazione è stata annualmente messa in grado di svolgere rispetto all’ampiezza della fascia di contribuenti interessati”. Su questo fronte dove “si concentra buona parte dell’evasione iva” sono dunque “necessarie profonde innovazioni” del fisco.
12 / La grande opportunità
L’elettronica strumento fondamentale. Un esempio: il miracolo dei pesci moltiplicati senza contanti; contrattazioni +25% con l’obbligo di carte di credito o altri mezzi elettronici deciso al mercato all’ingrosso del pesce di Milano.
Ma guarda caso: Italia in coda per i pagamenti elettronici. Studio Banca d’Italia (“La Sepa e i suoi riflessi sul sistema dei pagamenti italiano” novembre 2013) 83% delle transazioni 2012 pro capite in Italia in contanti contro 65% media europea; senza contanti solo 71 operazioni contro 187 della media europea e 194 area euro.
Corte dei conti (indagine informazioni clienti-fornitori, 10 ottobre 2013) “fatturazione elettronica” operazioni “naturale sviluppo”
13 / Il cammino
“Spero anch’io che le imposte si ritocchino in guisa che ciascuno abbia le minori noie possibili, e paghi ciò che deve pagare, e ne abbia vantaggio tanta la giustizia come l’erario” Quintino Sella, da poco ex ministro finanze, in parlamento 18 ottobre 1874
Ieri evasori combattuti poco e male
Oggi ancora troppi evasori
Domani è possibile contrastare gli evasori e ridurre l’illegalità fiscale: perché no? E’ un dovere impegnarsi in questa direzione per avere più giustizia, per lo stato e per i cittadini.
Roberto Ippolito è autore dei best seller “Evasori” (Bompiani 2008), “Il Bel Paese maltrattato” (Bompiani 2010) e “Ignoranti” (Chiarelettere 2013). Giornalista professionista, ha curato a lungo l’informazione economica per il quotidiano «La Stampa». Organizzatore di eventi culturali in tutta Italia, è dal 2010 direttore scientifico del festival letterario «A tutto volume. Libri in festa a Ragusa». È stato editor e responsabile degli incontri con l’autore del Festival dell’economia di Trento. Ha ricoperto gli incarichi di direttore della comunicazione di Confindustria e delle relazioni esterne dell’Università Luiss, dove è stato anche docente di Imprese e concorrenza alla Scuola superiore di giornalismo.
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