A sentire lei è cresciuta a Macondo, il mitico paese immaginato da Gabriel Garcia Marquez in “Cent’anni di solitudine”. La scrittrice Chiara Valerio descrive con precisione la varietà degli abitanti: “Ci sono gli zingari, gli ossessionati, le famiglie che si rincorrono da generazioni e qualche puttana, qualcuno è morto attaccato a un albero e qualche altro se lo sono mangiato le formiche”. Sono gli stessi abitanti, in realtà, della sua Scauri. Ecco perché afferma categorica: “Scauri è un po’ come Macondo”. Sembrerebbe tutto uguale, “solo che a Scauri c’è il mare, anche se gli scauresi non se ne accorgono nemmeno”.
Le prove degli anni giovanili vissuti nella sua (non) Macondo vengono trovate “Nel baule”, l’evento al quale Chiara Valerio partecipa alle 19.00 di giovedì 31 luglio 2014 e che è ideato e curato dallo scrittore e giornalista Roberto Ippolito. L’appuntamento, a ingresso libero, è al Maxxi, il Museo nazionale delle arti del XXI secolo, in via Reni 4a a Roma. È il quarto e ultimo della prima parte della rassegna, dopo Gianni Berengo Gardin, Dacia Maraini e Lina Wertmuller e prima di Ferdinando Scianna (18 settembre), Pupi Avati (25), Filippo La Porta (8 ottobre) e Gianrico e Francesco Carofiglio (9).
I protagonisti della cultura si raccontano grazie a un libro con “ricordi e autobiografie” (questo il sottotitolo dell’evento) scritto da loro stessi. Quello di Chiara Valerio, che ha 36 anni e vive a Roma, è “Spiaggia libera tutti”, pubblicato da Laterza. Attraverso Scauri, vicino Gaeta in provincia di Latina ma quasi Campania, lei illustra le diverse situazioni, gli affetti, i vari momenti dell’adolescenza e della propria formazione. È lei personalmente questa volta che legge alcuni brani estratti, ormai è un rito, dalla vecchia cassa da viaggi comprata a un mercatino e collocata sul palco allestito nella piazza dell’area del Maxxi, all’interno della grande parete in legno con sfere di plastica riciclata realizzata dal collettivo Orizzontale vincitore della gara internazionale Yap per architetti under 35.
Nella conversazione con Ippolito, alternata alle letture, guarda intorno: “A Scauri c’è un tasso incredibile di dottori di ricerca”. E contemporaneamente parla di sé: “Io ho un dottorato in matematica” dice, ironizzando sul fatto di essere stata scambiata per medico dalla madre del fruttivendolo “che fa i carciofi più buoni del mondo e anche gli struffoli non sono niente male”. La matematica è una presenza forte della sua vita. L’ultimo suo romanzo, “Almanacco del giorno prima”, uscito da pochi mesi con Einaudi, ruota intorno alla figura di Alessio Medrano che considera “Matematica discreta” di Ronald Graham, Donald Knuth e Oren Patashnik il libro “maggiormente rappresentativo degli ultimi duemila anni di cultura e religiosità indiana”.
Fra i ricordi più toccanti, quello della scrittrice e sceneggiatrice del primo film di Mario Martone, “Morte di un matematico napoletano”, Fabrizia Ramondino che vide tre volte: in occasione di una presentazione al liceo, in una libreria e a un concerto. “Avevo letto i suoi libri, quasi tutti, tante volte” dice. Fabrizia Ramondino morì per un malore durante un bagno nella vicina Sant’Agostino, a Gaeta.
Giovedì 31 al Maxxi, di cui è presidente Giovanna Melandri, con Ippolito si rievocano le letture giovanili, gli amici attratti dalla droga e dai videogiochi, le passeggiate. Riemergono anche le vecchie feste dell’Unità. Chiara, che è editor di Nottetempo, la casa editrice di Ginevra Bompiani, spiega che con la sorella Valeria, “in quanto figlie di tesserati del Pci, avevamo il diritto assoluto di pelare le patate per tutti”. E,“in quanto figlia del segretario di sezione, ero l’intoccabile del cinema all’aperto”; perciò “è capitato che a otto anni vedessi in sequenza ‘Dumbo’, ‘Il Vangelo secondo Matteo’, ‘Biancaneve e i sette nani’, ‘Salò o le centoventi giornate di Sodoma’, ‘La bella addormentata nel bosco’, ‘La ricotta’”.
“Nel baule” vengono poi recuperate le tracce dei sentimenti: ”La verità vi prego sull’amore è che bisogna sempre incamminarsi su certe strade di notte, controra, senza avvertire nessuno, camminare in una penombra allegra, perennemente all’alba, che si addice all’essenziale”.
“Nel baule” è inserito in “Play with Yap”, il programma estivo del Maxxi di approfondimenti e svaghi. Ganni Berengo Gardin ha proposto i suoi ricordi con “Il libro dei libri”, Contrasto. Dacia Maraini con “Bagheria”, Rizzoli. Lina Wertmuller “con “Tutto a posto e niente in ordine”, Mondadori. Alla ripresa giovedì 18 settembre Ferdinando Scianna partecipa con ”Visti & scritti”, Contrasto. Il libro di Pupi Avati è “La grande invenzione. Un’autobiografia”, Rizzoli. Quello di Filippo La Porta è “Roma è una bugia”, Laterza. Gianrico e Francesco Carofiglio chiudono con “La casa nel bosco”, Rizzoli.
Roberto Ippolito, scrittore e giornalista, ha conosciuto un nuovo successo con “Ignoranti”, pubblicato da Chiarelettere, dopo i bestseller “Evasori” e “Il Bel Paese maltrattato”, entrambi editi da Bompiani. Organizzatore di eventi culturali, è il direttore editoriale del festival letterario di Ragusa “A tutto volume” e di “Libri al centro”, il primo evento di una settimana mai realizzato in un centro commerciale, Cinecittàdue a Roma. Ha curato a lungo l’economia per il quotidiano “La Stampa”. E’ stato direttore della comunicazione della Confindustria e delle relazioni esterne della Luiss, dove ha insegnato alla Scuola superiore di giornalismo.
Foto con Chiara Valerio di Maurizio Riccardi Agr.
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