Caratterizzati da tanti dolori e da qualche speranza, i dodici libri che animano la gara del Premio Strega 2016 si svelano. I concorrenti confidano cosa ha ispirato le loro pagine, i tratti essenziali e i perché delle proprie storie sul palco del Teatro Massimo a Benevento, giovedì 5 maggio 2016. Uno dopo l’altro, conversano con Stefano Petrocchi, direttore della Fondazione Bellonci promotrice del più importante riconoscimento letterario italiano, e con l’attore comico Dario Vergassola.
Incalzati dagli spunti culturali del primo e dalle frecciate del secondo, Eraldo Affinati, Edoardo Albinati, Rossana Campo, Luciano Funetta, Simona Lo Iacono, Paolo Malaguti, Giordano Meacci, Antonio Moresco, Demetrio Paolin, Raffaella Romagnolo, Elena Stancanelli e in video Vittorio Sermonti (ma rappresentato dal suo direttore editoriale Paolo Zaninoni) compongono il quadro di questa edizione storica: è la numero 70.
Scopro così, nei diversi aspetti, tutto lo schieramento in campo dello Strega 2016. E questo avviene anche dopo in privato, in occasione della cena ufficiale nello stabilimento Strega, sponsor di sempre e successivamente nel giardino d’inverno dell’albergo, Villa Traiano. Parlo a uno a uno con tutti i concorrenti dei loro lavori in lizza, dei percorsi di ognuno, delle rispettive idee.
C’è una sostanza forte. Che mi colpisce. E quando, a Benevento, a notte inoltrata è il momento di salutarsi, mi scopro come Amico della domenica, ovvero giurato del Premio, titubante per il mio voto da dare. Chi scegliere? Per fortuna ho ancora un po’ di tempo: devo votare mercoledì 15 giugno per la cinquina dalla quale scaturirà venerdì 8 luglio il vincitore. A casa, a Roma, i dodici libri mi aspettano. E il discorso diventa a tu per tu con loro.