Un’edizione caratterizzata dall’impegno civile. Con la sua scrittura e le vicende di Gerda Taro, prima fotografa morta giovanissima sul fronte, anche un riconoscimento al fotogiornalismo, sempre più decisivo, sulla propria pelle, per far conoscere.
Quello che abbiamo vissuto. E che fa pensare, che deve far pensare. La storia domina il Premio Strega. E diventando letteratura porta a un risultato inequivocabile, dato l’esito dello scrutinio: la vittoria di Helena Janeczek con “La ragazza con la Leica”, pubblicato da Guanda, giovedì 5 luglio 2018 nel Ninfeo di Villa Giulia. Attraverso frasi scolpite che evocano fermenti e resistenza, voglia di esserci e di dare il proprio contributo, Helena Janeczek disegna la figura di Gerda Taro, la prima fotografa morta sul fronte pochi giorni prima di compiere 27 anni, nel 1937 durante la guerra civile spagnola.
È una vicenda che fa vibrare l’autrice prima ancora dei lettori. Una vicenda che trasformata in pagine viene ricostruita e fa appassionare. Riga dopo riga nel libro vincitore si delineano, con i percorsi di singole persone, i drammatici fatti che hanno sconvolto l’Europa prima del secondo conflitto mondiale e quindi successivamente. Avvenimenti che sono il tratto comune e qualificante dell’edizione 2018 del Premio, la numero 72, e non solo del primo arrivato, “La ragazza con la Leica”.
Il Premio Strega punta i suoi occhi sull’impegno civile. Ma invita anche a preoccuparsi dell’informazione: di chi documenta gli eventi, di chi rischia la pelle per informare, di chi sopporta il carcere o addirittura subisce la morte per l’ansia di sapere e far sapere. Con Gerda Taro ovvero con Helena Janeczek e la sua scrittura c’è un riconoscimento al fotogiornalismo, sempre più decisivo, sulla propria pelle, per far conoscere.
Nel brindisi al Maxxi dopo la vittoria, l’editore Luigi Brioschi, prima ancora di congratularsi con la sua autrice evidenzia la “vittoria per il Premio Strega”, guidato da Giovanni Solimine e Stefano Petrocchi, presidente e direttore della Fondazione Bellonci, per quanto riesce a esprimere. L’esultanza è di tutto il gruppo Gens, capitanato da Stefano Mauri, di cui Guanda fa parte.
Che dopo quindici anni (dopo Melania Mazzucco nel 2003) torna a vincere una donna tecnicamente è una notizia. Una di quelle che non dovrebbe far notizia.
Questo l’esito dello scrutinio per l’assegnazione del Premio Strega:
- Helena Janeczek ‘La ragazza con la Leica’ (Guanda) 196 voti
- Marco Balzano ‘Resto qui’ (Einaudi) 144 voti
- Sandra Petrignani ‘La corsara. Ritratto di Natalia Ginzburg’ (Neri Pozza) 101 voti
- Carlo D’Amicis ‘Il gioco’ (Mondadori) 57 voti
- Lia Levi ‘Questa sera è già domani’ (Edizioni E/O) 55 voti.
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