L’Italia in coda in tutte le classifiche internazionali per la conoscenza e la scuola, come denunciato dal libro di Roberto Ippolito “Ignoranti” pubblicato da Chiarelettere, deve scommettere sull’istruzione pubblica: lo hanno sostenuto con determinazione Tullio De Mauro e Stefano Rodotà presentando il volume nella Sala Colleoni dell’Accademia delle Belle Arti di Roma nell’incontro condotto da Miriam Mirolla (per vedere la galleria di foto di Maurizio Riccardi Agr dell’incontro cliccare QUI).
Il linguista e il giurista raccolgono così il tragico quadro disegnato con dati e analisi da “Ignoranti”, facendo risaltare la gravità della situazione e rilanciando. “Abbiamo alle spalle decenni in cui l’Italia ha creduto alla forza dell’istruzione, mentre oggi i tagli alla scuola accrescono l’ingiustizia sociale” ha accusato De Mauro.
“La scuola pubblica è un organismo costituzionale” ha ricordato Rodotà per il quale è “davvero assurdo subire la riduzione delle risorse all’istruzione garantita dallo Stato e contemporaneamente vederle assegnate agli istituti privati”.
Descrivendo il contenuto di “Ignoranti”, Ippolito ha contestato “l’aperta violazione della Costituzione, viste le richieste di contributi alle famiglie nonostante la gratuità della scuola del’obbligo e visto il grave arretramento del diritto allo studio: oggi l’istruzione è per pochi ed è quasi solo una roba da ricchi”. Nel corso dell’incontro è stato anche messo l’accento sull’importanza della scuola pubblica per l’integrazione sociale.
Miriam Mirolla, professoressa di Teoria della Percezione e Psicologia della Forma, ha parlato degli svantaggi delle accademie di belle arti, nel confronto europeo, per le mancate azioni di riforma.
Nelle prime due foto dall’alto Stefano Rodotà e Tullio De Mauro con Roberto Ippolito. Nelle altre due foto insieme a loro Miriam Mirolla, nella Sala Colleoni dell’Accademia di Belle Arti di Roma.
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