Il poeta pericoloso: la morte di Pablo Neruda cinquanta anni fa
– Cerchi pure, capitano! Qui c’è una sola cosa pericolosa per voi.
– Cosa?
– La poesia!
Pablo Neruda a un ufficiale durante la perquisizione a Isla Negra, tre giorni dopo il colpo di stato del 1973
(Dalla quarta di copertina del mio libro “Delitto Neruda”, Chiarelettere)
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23 settembre 1973, il poeta dell’amore, della passione civile, della vita scompare a Santiago del Cile. Vincitore del premio Nobel per la letteratura, nelle memorie “Confesso che ho vissuto” si dichiara “alla testa di una ribellione dell’allegria” e “felice di dentro”, perché “ho la coscienza tranquilla e l’intelligenza inquieta”. In queste poche parole c’è una traccia fondamentale del patrimonio lasciato.