Quello che gli brucia è il silenzio. Il silenzio combattuto sempre. Il magistrato Ferdinando Imposimato non sopporta che le istituzioni non parlino del degrado della cultura e dell’istruzione denunciato invece dal libro di Roberto Ippolito “Ignoranti”, pubblicato da Chiarelettere. E così, di slancio, ha scritto un messaggio secco e ha affidato la diffusione a Twitter: “Libro di Ippolito è interessante ricco di informazioni che il potere nasconde” ha scandito.
Imposimato ha fatto conoscere la sua valutazione nel pomeriggio di venerdì 12 settembre 2013, dopo aver notato la presentazione la sera prima di “Ignoranti” a Festareggio, la festa del Partito democratico di Reggio Emilia. Si tratta di una delle diverse decine di presentazioni che si stanno susseguendo in tutta Italia di “Ignoranti” che, dati e documenti alla mano, documenta l’inquietante arretramento del sapere. Ma il contesto dell’incontro reggiano spinge a riflettere sull’esigenza di dare risposte politiche.
L’Italia ha bisogno di una svolta netta. Perciò Imposimato ha voluto far sentire la sua voce. L’Italia non può nascondere a se stessa il grave deterioramento della cultura e dell’istruzione. Il disinteresse è troppo forte rispetto a problemi troppo grandi.
Presidente onorario aggiunto della Cassazione, Imposimato è stato giudice istruttore del sequestro e dell’uccisione nel 1978 del leader democristiano Aldo Moro e di altri drammatici atti terroristici. Proprio al caso Moro è dedicato il suo ultimo libro, “I 55 giorni che hanno cambiato l’Italia”, edito da Newton Compton. Le testimonianze e i documenti esclusivi contenuti nelle sue pagine hanno avuto l’effetto di far riaprire le indagini.
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