la limitazione dell’uso dei contanti? O crea solo fastidi? E’ uno dei temi della discussione sulla lotta all’evasione fiscale proposta da SkyTg24 sabato 7 dicembre 2013 alle 11.35, con repliche alle 18.35 e alle 22.35, e condotta da Alessandro Marenzi. Ospite in studio, Roberto Ippolito, autore di “Evasori”, il libro pubblicato da Bompiani che ha smascherato dimensioni e trucchi dell’evasione fiscale. Intervengono anche il tributarista Raffaello Lupi e l’avvocato Nunzio Bevilacqua, direttore della rivista di diritto “Notarilia”.
Ippolito fa innanzitutto notare che gli evasori in genere amano non lasciare tracce: non è un caso, perciò, la forte diffidenza in Italia nei confronti dei pagamenti elettronici e addirittura il rifiuto delle carte di credito. Poi racconta il caso di Milano. Al mercato all’ingrosso del pesce i contanti sono stati banditi: i pagamenti possono avvenire solo con le carte di credito o tramite le banche. Insomma soltanto moneta elettronica in questo mercato che fa capo al comune. E sorpresa: in seguito a questa decisione le contrattazioni di pesce sono aumentate del 25%, come se all’improvviso le compravendite avessero subito una clamorosa impennata.
In altre parole, in precedenza una contrattazione su quattro avveniva in nero. Il miracolo dei pesci moltiplicati è dovuto dunque, osserva Ippolito, all’impossibilità di usare i contanti. Il risultato è così importante che l’uso esclusivo della moneta elettronica sarà replicato al mercato ortofrutticolo.
Una scomodità per gli operatori economici e i professionisti, come sostenuto da molti? E perchè mai? Anzi, nota Ippolito (il cui ultimo libro è “Ignoranti” pubblicato da Chiarelettere), i contanti sono più sicuri. Né ha senso parlare di disagi “per i vecchietti”, come fanno in tanti: questo problema è evidentemente sconosciuto all’estero dove i pagamenti elettronici sono normali.
Con le domande di Marenzi si parla anche dei finti poveri beneficiari di agevolazioni scoperti all’università di Roma e del varo da parte del governo di Enrico Letta del nuovo Isee, l’ndicatore della situazione economica equivalente utilizzato per l’assegnazione di servizi sociali. Ippolito osserva che il nuovo strumento perfeziona certamente la valutazione degli aspetti patrimoniali, ma in fondo l’esistenza dell’Isee rappresenta l’ammissione della sconfitta nella lotta all’evasione, visto che lo stato con il fisco dovrebbe già conoscere le condizioni economiche di ogni cittadino”.
(Foto Maurizio Riccardi)
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