“I luoghi esistevano perché c’erano le storie / e le storie avevano il volto dei vicini / di casa…”: l’inizio della conversazione con lei è riservato (per forza) alla sua seconda raccolta “Dove non siamo stati”, pubblicata da Bur Rizzoli, comprendente questi versi. Si potrebbe mai prescindere? Quindi ecco spuntare nella chiacchierata Pier Paolo Pasolini. Subito dopo l’attenzione si sposta su Dario Bellezza, per un motivo preciso: il ritrovamento appena avvenuto di una copia usata della prima edizione del suo “Proclama sul fascino”, stampato da Arnoldo Mondadori Editore in coincidenza con la sua morte. Successivamente un accenno a Wislawa Symborska seguito da qualche parola per le sorelle Brontë. E (per forza) il discorso cade sulla storia della morte di Pablo Neruda. Cioè sul libro “Delitto Neruda” uscito con Chiarelettere.