Il punto di partenza è una triste verità contenuta nel libro: “L’Italia condivide con la Romania l’ultimo posto della Ue per la quota di laureati tra la popolazione compresa fra i 25 e i 64 anni: il 14,1 per cento”. Poi il “Quotidiano Nazionale” (e quindi “Il Resto del Carlino” e “La Nazione”) avvisa: “È soltanto uno dei dati con cui Roberto Ippolito ci racconta il declino culturale del nostro Paese”, titolando “Nel paese degli ignoranti”. Così “Ignoranti”, pubblicato da Chiarelettere, è definito “l’impietoso ma efficace ritratto dell’Italia che non sa e che non va (con episodi e nomi che ne fanno una lettura a tratti esilarante)”. Riassumendo l’analisi di “Ignoranti” di Ippolito, il “Quotidiano Nazionale” aggiunge quindi: “Istruzione e cultura dovrebbero essere i volani di una ripresa collettiva. E invece proprio lì si è abbattuta la forbice dei governi succedutisi negli ultimi venti anni. Perché meravigliarsi visto che proprio gli ignoranti si sono impossessati del Palazzo?”.
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