Mercoledì 24 febbraio alle 12.30 diretta Facebook dalla libreria Nuova Europa I Granai (Via Mario Rigamonti 100, Roma), seduti fra gli scaffali in due postazioni distanti e non avvicinabili. Firmacopie con le regole di sicurezza al termine della presentazione del libro pubblicato da Mondadori e dediche personalizzate a richiesta. Con documenti autentici alla mano, il racconto di Ciccilla e della sua esistenza da leggenda: l’infanzia poverissima in Calabria, l’ansia del riscatto personale e sociale, la ribellione al fianco del marito, le drammatiche imprese da capobanda, le delusioni che bruciano, le battaglie da donna.
La scheda del libro – Italiana. Una donna italiana. Maria Oliverio, altrimenti conosciuta come Ciccilla, nasce a Casole, nella Sila calabrese, da famiglia poverissima. Dalle strade del paese si sale sulla montagna che è selvaggia, a volte oscura, a volte generosa come una madre. Quelle strade, quei sentieri li imbocca ragazzina quando la sorella maggiore Teresa, tornata a vivere in famiglia, le toglie il letto e il tetto. E quelli sono i sentieri che Maria prende per combattere al fianco di Pietro, brigante e ribelle, diventando presto la prima e unica donna a guidare una banda contro la ferocia dell’esercito regio. Se da una parte Teresa trama contro di lei una incomprensibile tela di odio, dall’altra Pietro la guida dentro l’amore senza risparmiarle la violenza che talora ai maschi piace incidere sul corpo delle donne. Ciccilla passa la giovinezza nei boschi, apprende la grammatica della libertà, legge la natura, impara a conoscere la montagna, a distinguere il giusto dall’ingiusto, e non teme di battersi, sia quando sono in gioco i sentimenti, sia quando è in gioco l’orizzonte ben più ampio di una nuova umanità. Il volo del nibbio, la muta complicità di una lupa, la maestà ferita di un larice, tutto le insegna che si può ricominciare ogni volta daccapo, per conquistarsi un futuro come donna, come rivoluzionaria, come italiana di una nazione che ancora non esiste ma che forse sta nascendo con lei. Giuseppe Catozzella ricostruisce le vicende di Maria Oliverio in un romanzo vivo, mescola documenti e leggenda, rovescia la sua immaginazione nella nostra, disegna dramma famigliare e dramma storico ed evoca l’epica grandezza di una guerra quasi ignorata, una guerra civile combattuta in un mulinare di passione, sangue e speranza, come nella tradizione dei poemi cavallereschi, del melodramma e del cinema americano.
Giuseppe Catozzella – Autore di poesie, romanzi-inchiesta, racconti e reportage. È stato a lungo consulente editoriale per la Mondadori e attualmente lavora per Giangiacomo Feltrinelli. Scrive su “L’Espresso”, “Sette”, “Il Corriere Nazionale”, “Max”, “Lo Straniero”, milanomafia.com, e ha collaborato con la trasmissione televisiva “Le Iene”. Del suo romanzo-inchiesta “Alveare” (Rizzoli, 2011; Feltrinelli, 2014) la Wildside ha acquistato i diritti cinematografici, e sono stati tratti tre spettacoli teatrali. Tiene un blog sul sito del “Fatto Quotidiano”. Con Feltrinelli ha pubblicato “Fuego” (Zoom, 2012) e “Non dirmi che hai paura” (2014) con il quale ha vinto la prima edizione del Premio Strega giovani 2014. Altri suoi romanzi “Il grande futuro” (Feltrinelli, 2017), “E tu splendi” (Feltrinelli, 2018).
Roberto Ippolito – Scrittore e giornalista. Autore di libri d’inchiesta best seller sulla legalità e sulla cultura. L’ultimo è “Delitto Neruda” (Chiarelettere) con le rivelazioni sulla morte del poeta. Fra i precedenti “Ignoranti” e “Abusivi” (Chiarelettere), “Evasori” e “Il Bel Paese maltrattato” (Bompiani). Conoscitore del mondo letterario, è organizzatore di eventi che portano la cultura fra la gente nei luoghi più vari: centri commerciali, mondiali di nuoto, navi, aeroporti, pullman, scuole, musei, siti Unesco. È stato editor del Festival dell’economia di Trento. Ha dato vita al Tour del Brutto dell’Appia Antica. Ha curato a lungo l’economia per il quotidiano “La Stampa”. È stato direttore comunicazione Confindustria e relazioni esterne dell’università Luiss di Roma dove ha insegnato alla Scuola superiore di giornalismo.