C’era una volta una casa nel bosco. Da piccoli, da adolescenti e poi per tanti anni Gianrico e Francesco Carofiglio andavano tutta l’estate nella campagna pugliese, nelle Murge. Poi sono ritornati per un’incombenza: il recupero delle ultime cose prima della consegna delle chiavi al nuovo proprietario. È la storia vera romanzata che i due fratelli hanno raccontato, prendendo di tutto “Nel baule” dei ricordi. Quello che hanno tirato fuori lo hanno mostrato al pubblico accorso, giovedì 9 ottobre 2014, per l’ultimo appuntamento della rassegna ideata e condotta da Roberto Ippolito al Maxxi, il Museo nazionale delle arti del XXI secolo a Roma.
Sono stati dunque i Carofiglio, scrittore il primo, architetto e regista il secondo, a chiudere la vecchia cassa da viaggio, comprata a un mercatino e piazzata al centro dell’area esterna dell’istituzione principe dell’avanguardia, insieme alla quale Ippolito ha fatto confidare ai protagonisti della cultura dal 10 luglio le proprie storie professionali e personali. È stato il baule dei successi e non solo perché tanta gente ha assistito agli incontri, ma per l’interesse suscitato dalle originali confessioni nel salotto allestito al Maxxi.
Chiuso il vivace incontro finale, molti si sono rammaricati per la fine della serie che ha visto Gianni Berengo Gardin, Dacia Maraini, Lina Wertmuller, Chiara Valerio, Ferdinando Scianna, Pupi Avati, Filippo La Porta e i Carofiglio succedersi sulle poltrone collocate nella grande installazione di legno con sfere di plastica riciclata del collettivo Orizzontale vincitore della gara internazionale Yap per architetti under 35.
Brani dei libri con autobiografie e ricordi scritti dai partecipanti sono stati presi “Nel baule” e letti da Silvia Siravo, Olga Pultrone, Nicoletta Della Corte, Anna Bonaiuto, Viola Graziosi e Matteo Taranto. Gianrico e Francesco Carofiglio hanno letto personalmente alcune parti del loro lavoro a quattro mani “La casa nel bosco”, pubblicato da Rizzoli. Hanno così recitato se stessi con battute, simpatici “sfottò” tra fratelli, ironie sui comportamenti lontani nel tempo e all’occorrenza su quelli attuali.
Nel baule hanno recuperato, fra le prim cose, una busta con una x sopra. Si tratta di una delle vecchie buste dei fumetti di resa che servivano a rimettere sul mercato i giornalini rimasti invenduti. C’è dentro il numero cinque dell’Uomo Ragno, “Il Dottor Destino”, tornato in mente con una scommessa persa? I Carofiglio non hanno voluto svelare se l’hanno aperta.
Ed ecco venir fuori un po’ di 45 giri, fra i quali “Non si può morire dentro” di Gianni Bella comprato perché piaceva tanto a una ragazza. E anche gli Oro Saiwa che venivano inzuppati a valanga. E il dopobarba di papà con il suo odore non dimenticabile. I ricordi si accavallano. Fra quelli forti il colera del 1973 con l’ossessione per la pulizia provocata.
“Nel baule” i Carofiglio hanno ritrovato anche una serie di piatti, dal polpettone di nonna Italia alla pasta al forno di nonna Maria buonissima il giorno dopo perché doppiamente bruciacchiata. La pasta al forno ha dato vita a un singolare dialogo con il pubblico sugli ingredienti utilizzati in base alle diverse tradizioni locali. E così anche i presenti hanno avuto modo di parlare delle loro origini.
Questi i titoli proposti nei precedenti incontri “Nel baule”: Gianni Berengo Gardin “Il libro dei libri”, Contrasto; Dacia Maraini “Bagheria”, Rizzoli; Lina Wertmuller “Tutto a posto e niente in ordine”, Mondadori; Chiara Valerio “Spiaggia libera tutti”, Laterza; Ferdinando Scianna “Visti&Scritti”, Contrasto; Pupi Avati “La grande invenzione. Un’autobiografia”, Rizzoli; Filippo La Porta “Roma è una bugia”, Laterza.
Roberto Ippolito, scrittore e giornalista, ha conosciuto un nuovo successo con “Ignoranti”, pubblicato da Chiarelettere. È autore dei bestseller “Evasori” e “Il Bel Paese maltrattato”, entrambi editi da Bompiani. In precedenza ha pubblicato con Laterza. Organizzatore di eventi culturali, è il direttore editoriale del festival letterario di Ragusa “A tutto volume” e di “Libri al centro”, il primo evento di una settimana mai realizzato in un centro commerciale, Cinecittàdue a Roma. Ha curato a lungo l’economia per il quotidiano “La Stampa”. E’ stato direttore della comunicazione della Confindustria e delle relazioni esterne dell’università Luiss, dove ha insegnato alla Scuola superiore di giornalismo.
Foto di Flaminia Nobili, in alto da sinistra Gianrico Carofiglio, Roberto Ippolito e Francesco Carofiglio
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