Addio Letizia Battaglia “persona e non solo fotografa” come mi avevi detto
“Quello che mi interessa molto non è solo la fotografia, è esserci, fare parte di questa umanità”: rispondevi così il 24 novembre 2020 a una mia domanda sul tuo lavoro durante un incontro organizzato dal Maxxi per la presentazione del libro che racconta la tua storia e le tue passioni “Mi prendo il mondo ovunque sia”, scritto con Sabrina Pisu e pubblicato da Einaudi.
Ora che non ci sei più, con la tua energia e con l’impatto delle tue immagini ci sei ancora e ancora. Con la tua presenza, nella tua Palermo, nel nostro mondo, nel male mostrato, nel bene inseguito, nel combattimento quotidiano per l’avanzata delle donne. Con il tuo fotogiornalismo.
Nel tuo lavoro la tecnica c’era, ma era una parte dell’identità: “La fotografia è secondaria, lo so che è uno scandalo dire una cosa del genere”. La tua arte era dentro di te, prima che nelle tue realizzazioni: “Io sono una persona forse neorealista”. Quello che conta, che ha sempre contato per te, è “partecipare alla lotta”. Esserci è tutto qui, in queste parole. Esserci è raccontare il sangue fatto scorrere dalla mafia da combattere, esserci è la spinta del femminismo, trasmettere l’ansia di giustizia, premere per la modernità che cerca di affermarsi. Esserci sono le immagini delle bambine, concepite da te che ti sentivi bambina.
Avevi una carica così forte che, pochi giorni dopo l’incontro del Maxxi, commentando le cose che andavano di traverso ed esprimendo piena di volontà il tuo amore per la fotografia e per i giovani, ti scesero le lacrime. In quelle lacrime la tua testimonianza.
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