Alicia Giménez Bartlett, che ama la libertà, adesso legge “Delitto Neruda”
Dalla sua Spagna eccola a Roma. Ed è bello ritrovarsi a tu per tu. Il tempo di un abbraccio, poi fatalmente anzi giustamente il discorso cade sull’Europa. Con la scrittrice così tanto amata ragioniamo sull’importanza della letteratura, sul bisogno di sostenerla anche con le istituzioni dell’Unione Europea dopo le elezioni. Un bisogno oggi molto forte. L’avanzata dell’ultradestra le fa paura, fa paura. Il sovranismo è un pericolo, è un tragico ritorno indietro. Ma si può contrastare. Sembra assurdo che si possano solo immaginare regimi illiberali. Parliamo del golpe di Pinochet che l’11 settembre 1973 cancellò la democrazia in Cile. Solo dodici giorni dopo il poeta Pablo Neruda morì. Le dico della ricostruzione contenuta nel mio libro “Delitto Neruda”, pubblicato da Chiarelettere, che smentisce la versione ufficiale della morte per il cancro: Neruda fu ucciso, non ci possono essere dubbi, anche se la sentenza giudiziaria non arriva mai. Alicia, che con la sua penna guarda nell’oscurità dell’animo umano, vuole sapere.
—-
Ci siamo incontrati la mattina di sabato 13 luglio 2024. Poi a tarda sera Alicia Giménez Bartlett è allo Stadio Palatino per leggere l’inedito “Épocas y mujeres” a Letterature Festival Internazionale di Roma organizzato da Biblioteche di Roma a cura di Simona Cives. Intanto i lettori stanno gustando l’ultimo suo libro “La donna che fugge”, pubblicato da Sellerio con il ritorno come protagonista della poliziotta Petra Delicado, ancora una volta un grosso successo di vendite.