Il mondo è già grato ai romanzieri che svelano il futuro con incredibile capacità. E ai saggisti che fotografano la società con consapevolezza speciale. Tuttavia oggi è necessario chiedere uno sforzo supplementare agli autori visionari e a quelli realisti ma più in generale a chiunque si accinga a scrivere un libro: è il senso di questo appello semiserio rivolto a tutti gli autori per scrivere un libro uguale. Dalla prima all’ultima parola. E’ arrivato il momento di comprendere che il talento non si deve disperdere nelle pubblicazioni più varie: il pluralismo può disorientare, è complicato da gestire e favorisce gli eccessi della creatività. Scrivere tutti lo stesso libro è invece una risposta efficace alle incertezze dei tempi nostri. E rappresenterebbe l’ennesimo generoso sostegno agli editori: un sostegno zelante. Si tratta infatti di anticipare i progetti di fusione fra aziende. Gli autori possono dimostrare di essere addirittura più avanti dei loro editori, concentrando l’attività prima di loro. In pratica il libro unico già prima dell’editore unico. Il beneficio per i lettori è indiscutibile. Non ci sarebbe mai più l’imbarazzo della scelta quando si va in una libreria (quelle sopravvissute prima dell’avvento della libreria unica, una sola in tutta Italia). Il libro unico non può che andare bene a tutti.