Era il 28 marzo e Virginia Woolf lasciò la casa tutta per sé
E lasciò in eredità alla letteratura “La stanza tutta per sé”, opera imprescindibile per il cammino delle donne, e gli altri suoi lavori. Quel giorno del 1941, superata la porta della Monk’s House, nel villaggio di Rodmell nel Sussex, la scrittrice inglese si incamminò verso il fiume Ouse per il suo addio.
Essere stato tempo fa nella sua casa, la casa della serenità e del trambusto interiore, della vitalità e del drammatico atto finale, è qualcosa che ha impresso un segno indelebile. Fra le sue pareti sembrava di parlare con Virginia Woolf guardando il ritratto fatto dalla sorella Vanessa Bell, preziosa nel corso dei lavori di ristrutturazione per il contributo dato con i mobili dipinti da lei oltre che con i quadri.
Sembrava di avvertire i suoi movimenti e il suo isolarsi per scrivere e ancora scrivere nella stanza creata tutta per sé. O di vederla ricoprire la collezione dei libri di Shakespeare con le carte colorate concependo un disegno complessivo. O di trovarla nel giardino, creato con il marito Leonard, dove scaturì l’idea del racconto “The Orchard”.