Rinfrescare la memoria può servire. È quello che fa il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco. All’assemblea annuale ha ricordato i tanti guasti dell’evasione fiscale, piaga enorme e non combattuta adeguatamente. Visco li mette in fila: l’evasione “distorce” la collocazione delle risorse per le attività produttive, provoca “concorrenza sleale”, ostacola la “crescita della dimensione delle imprese”, “aumenta il carico tributario per i contribuenti in regola”.
Guasti evidenti. E prevedibili. Guasti che tutti conoscono. Nonostante questo l’evasione con il suo spropositato livello sta lì. E di tasse si parla quasi solo pensando alla loro necessaria riduzione. Della lotta a chi non rispetta il proprio dovere si sta discutendo poco, molto poco. Così il pro memoria quasi scontato di Visco diventa un pro memoria per l’opinione pubblica e per il governo di Enrico Letta. Al quale viene passata la palla per la lotta agli evasori. Lotta fondamentale per la ripresa economica che può e deve avvenire con più giustizia fra i cittadini e le imprese che subiscono le pesanti conseguenze di chi non paga le tasse dovute.
A sinistra la copertina del libro di Roberto Ippolito “Evasori”, pubblicato da Bompiani, che ha svelato la tragedia e la commedia dell’evasione fiscale.
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