A destra Stefano Dal Bianco, vincitore del Premio Strega Poesia con l’opera “L’Infinito Premio Strega”, realizzata e donata dal maestro Emilio Isgrò, con Roberto Ippolito
A destra Stefano Dal Bianco, vincitore del Premio Strega Poesia con l’opera “L’Infinito Premio Strega” realizzata e donata dal maestro Emilio Isgrò, con Roberto Ippolito

Il Premio Strega Poesia a Stefano Dal Bianco a spasso con il cane

“Tito ha il naso rasoterra

tutto il tempo perché tutto

profuma di qualcosa”

Godere del bosco, esplorarlo insieme, sentirlo proprio: le passeggiate con Tito, il proprio cane, sono “Paradiso”. È questo il titolo della raccolta di Stefano Dal Bianco vincitrice del Premio Strega Poesia, alla sua seconda edizione. Il libro, pubblicato da Garzanti, si aggiudica il riconoscimento con un risultato molto netto rispetto agli altri quattro finalisti: quasi la metà di tutti i voti espressi dai giurati.

Le sue poesie sono davvero in presa diretta: nove su dieci sono concepite camminando nel verde della Toscana e registrate al cellulare sul momento per poi essere trascritte. Ci sono dunque l’immediatezza delle sensazioni, la solitudine dei giorni del covid riempita di percezioni, il paesaggio con i suoi fenomeni. E, come lui dice, il vento che scardina e la voce del mondo da ascoltare. Le tempeste dentro noi e poi il “Paradiso”.

Nella serata finale, mercoledì 9 ottobre 2024, al Teatro Studio Borgna dell’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone a Roma, in evidenza il lavoro di lettura e approfondimento degli studenti sfociato nell’assegnazione del Premio Strega Giovani Poesia a Daniela Attanasio, con “Vivi al mondo” (Vallecchi Firenze),

Toccante, in questi tempi carichi di sangue e angoscia, il succedersi di due poesie lette da Elena Radonicich: “Il diametro della bomba” dell’israeliano Yehuda Amichai, tradotta dall’inglese da Stefano Petrocchi, e “Gentilezza” di Naomi Shihab Nye, arabo-americana figlia di un rifugiato palestinese, tradotta da Carolina Traverso.