È l’anno del romanzo della realtà. E’ l’anno di Antonio Scurati. La sua conquista del Premio Strega 2019, segna la vittoria della storia sulle storie. “M. Il figlio del secolo”, pubblicato da Bompiani, narra Benito Mussolini e la violenza del fascismo in modo autentico, sulla scorta di lunghe ricerche, e contemporaneamente in modo letterario. Può sembrare quasi un passaggio del testimone l’annuncio del netto successo di Scurati poco dopo la mezzanotte di giovedì 4 luglio nel Ninfeo di Villa Giulia fatto da Helena Janeczek, presidente del seggio in qualità di vincitrice lo scorso anno con “La ragazza con la Leica” (Guanda) sulla fotografa Gerda Taro e la guerra civile spagnola. Ma esprimendo il voto come Amico della domenica, lo storico nucleo di giurati, avevo nelle mani una scheda per la scelta da compiere fra cinque libri con una grande varietà stilistica e di approcci, con il nostro passato e il nostro sentire di oggi. La settantatreesima edizione del riconoscimento più importante per i libri esprime questa ricchezza culturale. I titoli arrivati dietro Scurati rappresentano un fermento che lascia il segno. Un movimento importante.