senso, non esiste. Nel senso che è una pizza fantasma poiché servita in una pizzeria fantasma di Palermo. Cioè completamente sconosciuta al fisco. Come sono dei fantasmi pizzaioli, cuochi, camerieri, lavapiatti e addetti alle consegne a domicilio: in tutto 24 lavoratori completamente in nero, quindi inesistenti per il fisco e privi di contratto di lavoro. A scoprire la situazione dei 24 lavoratori, tutti italiani, della pizzeria palermitana è la guardia di finanza al termine di un’operazione resa nota lunedì 24 novembre. Che trova anche 4 loro colleghi assunti sì ma in modo irregolare: nonostante i contratti part time o a chiamata, la loro prestazione risulta a tempo pieno.

 

A Lucca sono invece i carabinieri e l’ispettorato del lavoro a individuare i lavoratori completamente in nero di tre società impegnati nello smontaggio di padiglioni di “Lucca comics & games”, la rassegna di fumetti, animazione e giochi. Una brutta sorpresa anche per gli organizzatori della manifestazione essendo le tre società al servizio di singoli espositori.

Per far luce (letteralmente) su alcuni lavoratori in nero a Forlì, i finanzieri sono costretti ad attendere la fine di uno spettacolo di lap dance: in un locale notturno le ballerine e il personale di sala sono impiegati senza il pagamento di tasse e contributi.

Tutto bene allora grazie ai controlli? No. Proprio no. Le operazioni di contrasto del lavoro nero, quando ci sono, consentono effettivamente di far emergere una quantità inverosimile di violazioni. Ma negli ultimi due anni sono diminuite in modo massiccio. Stando al numero degli accertamenti compiuti, l’economia sommersa è meno combattuta. Molto meno.

Dai rapporti “sull’attività di vigilanza in materia di lavoro e previdenziale” del ministero del lavoro e delle politiche sociali guidato fino al 16 novembre da Maurizio Sacconi, risulta che il numero delle “aziende ispezionate” dal ministero (con l’aggiunta di quelle sottoposte a verifiche dalla Sicilia, regione autonoma) è sceso da 188.655 nel 2008 a 175.263 nel 2009. E nel 2010 (anno per il quale non viene indicata l’attività della Sicilia) si precipita addirittura a 148.694. In sostanza, in due anni i controlli sono un quinto in meno. Un’enormità.

E ugualmente in forte calo sono i controlli degli istituti previdenziali per combattere il lavoro nero. Le aziende ispezionate dall’Inps si riducono da 96.375 del 2008 a 88.123 del 2010. Quelle dell’Inail, nei due anni passati, da 29.389 a 24.584. Quelle dell’Enpals da 751 a 613.

Sommando ministero e istituti, le aziende ispezionate si contraggono da 315.170 del 2008 a 303.691 del 2009 fino a 262.014 del 2010. Circa un sesto di controlli in meno.

La riduzione del numero delle aziende ispezionate non sembra possa trovare spiegazione nell’esigenza di controlli più mirati e quindi, secondo le aspettative manifestate da qualche parte, più fruttuosi per la scoperta di illegalità. Il “recupero contributi e premi evasi” ottenuto dal ministero nel 2008 (con la Sicilia) è pari a 282,5 milioni di euro: molto più dei 214,8 del 2010.

La somma del “recupero contributi e premi evasi” da parte del ministero e di Inps, Inail ed Enpals è pari a un miliardo 942 milioni nel 2008. Si scende a un miliardo 924 milioni nel 2009 (entrambi dati comprensivi della Sicilia). E si va giù fino ad appena un miliardo e 417 milioni nel 2010.

Non c’è dubbio, comunque, che mirare bene le ispezioni serve. E’ lo stesso ministero del lavoro nel rapporto “sull’attività di vigilanza” compiuta nel 2010 a evidenziare che, per  le “aziende irregolari riscontrate, si evidenzia una percentuale pari al 66% di quelle ispezionate”. Due aziende su tre sottoposte a verifica dunque non sono a posto. Chi cerca trova.

Cosa farà di fronte al ridimensionamento della lotta al lavoro nero il nuovo governo guidato da Mario Monti, con Elsa Fornero ministro del lavoro? La questione è fondamentale. Sono tanti, troppi i lavoratori in nero che perdono la vita. Gli irregolari stimati dall’Istat (il 12,3% del totale, dato peggiore dal 2002) sono 2 milioni e 959. Una cifra e un’ingiustizia spaventose.