Roberto Ippolito alla tomba di John Keats al Cimitero acattolico, a Testaccio a Roma, il 23 febbraio 2025, anniversario della morte del poeta inglese
Roberto Ippolito alla tomba di John Keats al Cimitero acattolico il 23 febbraio 2025, anniversario della morte

Un nome per sempre: l’omaggio a John Keats nel giorno dell’anniversario della morte

Poesia, Fama e Bellezza sono certo intense

Ma la Morte è più intensa – La Morte è l’alto premio della vita”.

I versi scritti da John Keats sembrano anticipare quello che sarebbe accaduto proprio ai suoi versi. Al modesto apprezzamento ricevuto nella breve vita corrisponde la grande ricompensa tributata dopo la sua fine per la tubercolosi avvenuta il 23 febbraio 1821 (e registrata il 24) a soli 25 anni. Andando a trovarlo oggi nel Cimitero acattolico a Testaccio a Roma in occasione di questa ricorrenza si avverte subito nell’aria un forte e sereno romanticismo, una carica emotiva, l’atmosfera della sua vocazione letteraria. Sono passati 204 anni ma qualcuno porta ancora i fiori al poeta inglese. E arrivano visitatori provenienti da altri continenti.

E pensare che lui stesso aveva chiesto di lasciare anonima la sua tomba con la sola epigrafe: “Here lies one whose name was writ in water”, qui giace uno il cui nome fu scritto sull’acqua. Ma quel nome che sarebbe dovuto scivolare via, senza nemmeno essere indicato, è irresistibile. C’è senza esserci. Non a caso il Cimitero acattolico, meta dei lettori senza tempo di John Keats, è chiamato anche Cimitero dei poeti.

Roma, 23 febbraio 2025